Il Molnupiravir dimezzerebbe il rischio di ospedalizzazione e morte per il Covid. Merck pronto a chiedere l’autorizzazione a Fda.
ROMA – Il Molnupiravir dimezzerebbe il rischio di ospedalizzazione e morte per il Covid. A dirlo è la compagnia farmaceutica Merck al termine di uno studio effettuato sulla pillola antivirale. Risultati che, secondo quanto scritto dal Corriere della Sera, hanno portato il gruppo a chiedere l’autorizzazione alla Fda. Si tratta di un primo passo per mettere sul mercato americano questo prodotto. E non si esclude che la pillola, nel caso in cui fosse confermata l’efficaci, possa arrivare anche in Europa.
Lo studio sul Molnupiravir
Lo studio, come precisato dalla stessa azienda, è stato effettuato su 775 pazienti. L’analisi ha mostrato che nessuno dei partecipanti che ha ricevuto questo farmaco è morto durante i primi 29 giorni di ricerca rispetto agli otto che avevano ricevuto il placebo.
Per quanto riguarda i ricoveri, invece, il rischio è del 7,3% rispetto al 14,1% delle persone che hanno ricevuto un trattamento diverso. Ora si attende solamente il via libera della Fda per metterlo sul mercato e rispettare l’accordo con gli Stati Uniti che prevede circa 1,7 milioni di farmaci. Non si esclude, però, la possibilità di una richiesta di autorizzazione all’Ema nelle prossime settimane per portare in Europa una nuova arma contro il Covid.
Kartsonis (Merck): “Primo antivirale in ambito ambulatoriale”
I risultati sono stati commentati anche da Nick Kartsonis, vicepresidente senior della ricerca clinica del gruppo farmaceutico Merck: “E’ notevole essere il primo antivirale orale in ambito ambulatoriale a mostrare un beneficio“.
Gli approfondimenti su questo farmaco comunque continueranno nei prossimi giorni anche per raccogliere dei dati più certi da presentare alla Fda e all’Ema con l’obiettivo di garantire la sicurezza del prodotto.